Il Teatro di Cefalù fu terminato nel 1816, dai lavori iniziati nel 1814, ha una particolare forma a “ferro di cavallo”, pur derivante dal teatro barocco all’italiana, si riferisce a quella tipologia più tarda caratterizzata da un impianto planimetrico mistilineo, con più ordini di palchi, ingresso autonomo, quinte divisorie radiali, platea in pendio. Nel 1884, lavori più consistenti, affidati all’architetto Emanuele Labiso, portarono ad un ampliamento e alla sopraelevazione dei palchi per ricavarvi il loggione, sopraelevando il volume della platea. È in questa occasione che i palchi, il soffitto, l’arco scenico, il sipario, furono oggetto di un vasto impegno decorativo affidato al pittore Rosario Spagnolo di Cefalù. Negli anni cinquanta del Novecento, il teatro divenne sala cinematografica ed in seguito visse anni di abbandono. Fu utilizzato dal regista Tornatore per alcune scene del famoso film “Nuovo Cinema Paradiso” del 1988. Nel 1982 si decise di intitolarlo al Maestro violinista cefaludese Salvatore Cicero, prematuramente scomparso,
Dal 1982 si arriva alla consegna del teatro così come oggi possiamo vederlo, nuovo, al passo con i tempi, moderno, ma che nelle pieghe dei tendaggi porta sempre la voce, l’attesa, il sorriso e le lacrime di quanti hanno vissuto le pagine più importanti della loro vita seduti ad applaudire sulle poltroncine di legno della cavea e delle loggette di quello che fu, e nuovamente sarà, il teatro della gente di Cefalù.